ARCHIVIO FOTOGRAFICO
 





Pozzuolo – Libro Pozzuolo, Trecella e Bisentrate

 

Nel 1886 Pozzuolo vuole la fermata del treno…

Nel Novembre del 1886 c’è una fortissima presa di posizione della maggioranza consigliare al fine di far spostare, dalla Società Ferrovia Adriatica, la fermata del treno dal Casello 16 (Trecella) al Casello 14 (Pozzuolo).

La fermata del treno a Trecella fu ottenuta dai Conti Resta in funzione della loro alta influenza nobiliare alla Corte Austriaca in Milano. Non è un caso che il Conte Giovanni chiamasse il figlio Ferdinando,  come l’Imperatore d’Austria succeduto a Giuseppe II nel regno lombardo-veneto.

Moltre altre cose ottennero i Resta per il paese in cui aveva una casa oltre a quelle di Milano, di Capalbio ecc.: la prima scuola elementare, il primo ufficio postale, l’asilo, addirittura lo spostamento, a sud della ferrovia, della Strada Antica di Cassano di epoca romana.

Nella seduta straordinaria del 7 Novembre erano presenti: il sindaco Pietro Mevola e i consiglieri: Luigi Cereda, Giovanni Manzoni, Achille Cantù, Perego Sac. Luigi, Giacomo Invernizzi, Giuseppe Brioschi, Angelo Cantù, Antonio Gatti tutti di Pozzuolo e Bisentrate. Erano assenti il Rag. Alessandro Pedretti, Giuseppe Bignami, Vincenzo Cucchi, Giovanni Erba, Resta Conte Ferdinando, Lorenzo Della Pedrina di Trecella.

Dal Consiglio Comunale scaturisce la seguente lettera che abbreviamo:

“…La sottoscritta Giunta Municipale del Comune di Pozzuolo, facendosi interprete del…bisogno palese di questa popolazione fa rispettosa domanda…onde venga concessa la fermata dei treni…al Casello ferroviario n.14…Si espongono le ragioni con cui si crede di giustificare questa domanda… Nel lato economico si fa noto che Pozzuolo è un Comune di oltre tremila abitanti, possidenti, fittabili, negozianti ed industriali… di più Pozzuolo ha vari paesi limitrofi che ben volentieri profitterebbero del comodo della fermata. Tali paesi sono: Bellinzago, Inzago, Truccazzano, Albignano, Corneliano ed Incugnate, nonchè Rivolta d’Adda(!) e Comazzo…                                                      

Nè pei soli passeggeri sarebbe utile la fermata, ma ben anche per le merci specialmente per il grosso trasporto dei concimi di cui molti fittabili di questi dintorni fanno uso… per il trasporto del carbon fossile di cui ne fanno uso i paesi di Villa Fornaci, Gessate, Cambiago, Cavenago… e trasporti di burro, formaggi, legna e specialmente uva, vino, bozzoli, bestiame e fieno. Dal lato tecnico le circostanze favorevoli sarebbero:

- La distanza quasi precisa fra le due stazioni di Melzo (km 3,5) e Cassano (km 3’8).

- Lo stato di perfetto livello orizzontale del luogo di fermata

- La adiacente strada comunale a cui farebbero accesso i viaggiatori vicinissimi al

  Casello n.14

-Pozzuolo con Bisentrate n. 2071 abitanti. il Casello dista mt 450 in linea retta e mt 650

 in linea sagittaria

-Trecella n.967 abitanti. Il Casello dista mt 150. Ha vicino solo il villaggio di Albignano         con 500 abitanti. Fatta eccezione di qualche grosso proprietario che non ha stabile dimora in sito, il resto sono tutti contadini che lavorano i fondi a mezzadria. ….

Si scrive anche all’Onorevole Deputato al parlamento del Collegio di Vimercate l’ing. Pietro Carmine. E’ una lettera servile. Ma cosa non farebbe una giunta per dare una comodità in più ai suoi concittadini?!

 

Chiamati gli elettori di questo comune a deporre nell’urna i loro voti, furono bel lieti di aver confermato la S.V. Ill.ma… sicuri che Ella saprà ottenere la fermata dei treni a Pozzuolo Martesana (qui una lunga spazzolata sui suoi attributi e competenze che vi risparmiamo)… pertanto … se Ella potesse venire a Pozzuolo… voglia pur essere tanto compiacente, Onorevolissimo Deputato, di partecipare il giorno e l’ora che si verrà a prenderlo a Vimercate con comoda carrozza e poscia di ritorno sarà ricondotto parimenti…”

 

” Dal Ministero delle Finanze. Roma.

  Egregio Sig. Sindaco,

  La pregiata sua lettera mi giunse a Milano mentre stavo già sulle mosse per recarmi a  Roma.

Ho preso visione… della lettera, ma comprenderà che trattandosi di scelta fra due località entrambe comprese nel mio Collegio Elettorale, io mi trovo in posizione delicata. Ciò non mi ha impedito di raccomandare al Ministero di Studiare ponderatamente le ragioini che militano in favore della scelta da Lei desiderata ed io sono sicuro che la decisione sarà presa con la massima imparzialità…”

 

Una risposta davvero pilatesca. Anche allora, come oggi, quando si vuole insabbiare qualcosa di scottante, si manda “allo studio di qualche Commissione”.

Il risultato di questa vicenda l’abbiamo sotto gli occhi.

IO RICORDO QUEL POMERIGGIO

Il 7 Maggio 1945 accade in Trecella un grave fatto luttuoso e anche tragicamente beffardo se si considera che la guerra era finita solo dodici giorni prima. Si sperava proprio che di morti per cause di guerra non se ne parlasse più. Invece successe che sei militari della SAP  e ben sei bambini rimasero uccisi dallo scoppio di una bomba che la squadra SAP stava caricando su un carro.

Il documento di allora cita così l’infausto avvenimento:

La causa della morte si suppone dovuto all’urto di un proiettile che stavano caricando su un carro per il trasporto alla polveriera di Cassano.

Sono inoltre caduti contemporaneamente sei bambini che si trovavano nelle vicinanze”.

“8 Maggio Al Sig. Maresciallo Comandante la Polveriera di Cassano: sono a pregarla di voler disporre il ritiro del materiale (proiettili, bombe ecc.) tutt’ora giacenti nel luogo dove avvenne ieri lo scoppio dei proiettili. Ciò allo scopo di poter far rimuovere le carogne dei cavalli e asini e disporre il seppellimento dato che non possono essere destinati al consumo. F.to Ravasi”

(I cavalli e gli asini morti nel disastro erano di Magni Emilio e di Camarilla Giovanni, ai quali vennero assegnati quadrupedi ritirati dalle Forze Armate germaniche)

8 Maggio alla Provincia:

contrariamente a quanto promesso, l’artificiere di codesta polveriera non si è presentato a questo Comitato per il servizio richiesto. Dato il grande pericolo che il campo presenta perchè minato in diverse parti, si torna rivolgere viva preghiera che l’artificiere si presenti per effettuare il servizio. Firmato: il CLN di Trecella”.

Insomma si chiude la stalla quando sono scappati i buoi.

La cronaca del fatto è così ricostruibile:

Venduto l’usufruibile del materiale lasciato in caserma delle forze antiaeree stanziate in Trecella, rimanevano i proiettili dei sei cannoni disposti nei terreni del paese.

Intelligenza avrebbe voluto che venissero chiamati degli artificieri professionisti a disinnescare i proiettili prima di caricarli sui carri e portarli in polveriera di Cassano. Ma, evidentemente, l’eccesso di fiducia in se stessi, l’eccesso di abnegazione, l’imperizia e la faciloneria, spinse qualcuno a dare il comando alla squadra di caricare i proiettili sui carri e portarli in polveriera. Una squadra composta da un anziano maggiore e da cinque ragazzi non ancora ventenni. Era tanta l’incoscienza e la mancanza della realtà del pericolo che la squadra permise a sei ragazzini di stare lì attorno a curiosare.

Così il CLN di Trecella emana questo comunicato di morte:

C.L.N. Distaccamento di Trecella

Corpo volontario della libertà

105a Brigata S.A.P. “ADDA”

CADUTI DI TRECELLA

Appartenenti alla S.A.P.

Maggiore    Mangiagalli Franco – Comandante di anni 58

Cap.Magg.  Moranzoni Emilio                                  ”     20

                    Maggi Silvio                                            ”     18

                    Spinelli Ariberto                                     ”     19

                    Moneta Franco                                      ”     18

                   Panzera Luigi                                         ”     18

I sopracitati sono iscritti al nostro Comitato dal 25/4/1945.

La causa del sinistro si suppone dovuta all’urto di un proiettile che stavano caricando su di un carro per il trasporto alla polveriera di Cassano.

Sono inoltre caduti contemporaneamente i seguenti bambini che si trovavano nelle vicinanze:

                    Invernizzi Angelo                  anni 13  

                   Brambilla Aldo                          ”    13

                   De Gasperi Giuseppe                 ”    13

                   Grammatica Edoardo              ”    13

                   Brambilla Alberto                     ”    12

                   Oldani Mario                            ”      9

Il sinistro è avvenuto il giorno 7 Maggio 1945 alle ore 15 circa.

Il S.A.P. Caporal Maggiore Moranzoni Emilio, raccolto ferito e trasportato all’ospedale di Melzo, vi decedeva lo stesso giorno alle ore 22″

In ricordo di questi sventurati ragazzi, venne eretta una Cappella sulla strada che da Trecella porta ad Albignano, non lontano dal luogo dove avvenne lo scoppio. Questa Cappella è molto graziosa e ben curata, con un piccolo giardinetto sempre fiorito all’intorno, come dimostra la fotografia.

Certo è che i proiettili giacenti nella caserma o accanto alle postazioni antiaeree dovevano essere abbastanza numerosi poichè le batterie erano ben sei.

Questo lo si sa dalla lettera che il Ravasi scrive all’ufficio Provinciale A.M.G. di Milano il 18 Maggio:

“Facendo seguito alla ns.lettera Nr.2135, comunico che nei pressi dell’abitato di Trecella e precisamente nei campi dove esistevano le postazioni delle batterie antiaeree, sono rimasti sei cannoni coi relativi affusti semidistrutti. Detto materiale avrà il peso approssimativo di 300 quintali”.

La parentesi del sindaco Ravasi dura soltanto un mese e mezzo. Infatti il 4 Giugno il CLN di Pozzuolo decide di eleggere sindaco, sempre in attesa di elezioni democratiche, il Sig. Angelo Gadda. Il Ravasi resterà assessore. I motivi del cambio della guardia sono intuibili e comprensibili solo a chi ha vissuto quei tempi.

 

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