“Lo stesso principe Francesco Sforza aveva intrapreso una opera più ardita ancora, derivando alla destra dell’Adda il canale Martesana che, pensile per cinque miglia, conducesi intagliato nella roccia fino all’alto piano. Sia che dal basso si rimirino le navi percorrere a tanta elevazione quel canale, sia dall’altissimo argine da cui è sostenuto, si domina il rapido corso del fiume sottoposto e l’immensa pianura che al di là si stende, lo spettacolo per chicchesia è sempre imponente e maestoso”.
 
(Elia Lombardini, “Dell’origine e del progresso della scienza idraulica nel Milanese – Milano 1872”)